Il ritmo del tamburo aumenta, la stanza si riempie del fumo dell’incenso, di voci, di canti, il corpo dello sciamano inizia a scuotersi, a sobbalzare, il copricapo di penne di pavone si muove al ritmo del tamburo, come se l’uccello stesse prendendo il volo, la bandoliera di campanelle fa da sottofondo al suono del tamburo, in un ritmo convulso, apparentemente disordinato, che sembra congelare il tempo, paralizzare l’aria.
Da millenni lo sciamano incarna il mediatore fra il mondo fenomenico e quello spirituale e il suo corpo, luogo di convergenza di esseri soprannaturali provenienti dalle direzioni cosmiche, accoglie le divinità che, per bocca dello sciamano, parlano danno responsi, rimproverano, consolano.
Il termine sciamano deriva da una parola dei Tungusi della Siberia “saman” e si riferisce ad un uomo o donna che ha la capacità di “viaggiare” in uno stato alterato di coscienza indotto dal suono del tamburo per diagnosticare malattie, per stabilire contatti con il mondo degli spiriti, per entrare nel regno dei morti, per mantenere il fragile equilibrio sociale e psicologico della comunità.
La funzione dello sciamano come intermediario fra il mondo fenomenico e quello sovrannaturale è basata su un sistema di credenze secondo le quali le difficoltà presenti ad ogni passo della vita sono rappresentazioni del mondo degli spiriti e possono essere eliminate con l’aiuto di spiriti benevolenti. Il ruolo sociale dello sciamano si enfatizza nel concetto di malattia considerata non solo nell’aspetto fisico, ma soprattutto spirituale. E’ suo compito non curare i sintomi ma risalire alla causa spirituale che, alterando un equilibrio, ha portato alla condizione di malattia.
E’ il tamburo lo strumento sciamanico per eccellenza, il mezzo per entrare nello stato alterato di coscienza. Il suono ripetuto, monotono, che attiva tutti i centri del cervello, induce lo sciamano a uno stato di concentrazione intensa e di espansione della coscienza: abbandonata ogni barriera spazio-temporale, entra nel mondo degli spiriti.
Durante il rituale percepisce gli oggetti come reali (io li vedo, quindi esistono), sente le voci che gli parlano, quando danza attorno al fuoco imitando i movimenti di un animale è l’animale stesso a danzare, non lo sciamano. Si apre un’orizzonte sacro nel quale prende forma la sacralità dell’universo.
L’attività sciamanica è caratterizzata non dalla possessione da parte degli spiriti, ma dal controllo su di essi: lo sciamano rimane vigile, determinato e concentrato nel suo non facile compito, recitando la parte dell’attore, del regista, del danzatore cosmico, del cantastorie universale, del traduttore di antiche saggezze che l’uomo moderno ha dimenticato.
Nella cultura sciamanica, lo scopo della vita è lo sviluppo spirituale personale. Lo stato di salute non e’ solo assenza di malattia, è armonia con l’ambiente, è un’intuitiva percezione dell’universo come una trama di un tessuto, con i fili interconnessi, è mantenere una comunicazione con gli animali, le piante, l’acqua, le stelle, è la consapevolezza che non c’è differenza fra la vita e la morte, che noi siamo parte del Tutto.
Gli sciamani furono i primi a riconoscere nell’uomo una natura spirituale, uno spazio interiore che, se esplorato, permette di viaggiare in altri mondi, di dialogare con gli spiriti, di avere le risposte ai quesiti, per raggiungere una personale e spirituale trasformazione.
L’importanza che lo sciamano dà al mondo interiore, allo spazio spirituale sia del guaritore che del paziente, contrasta con l’alienante tendenza della medicina occidentale a guardare il malato solo dal punto di vista clinico, fisico, in un approccio oggettivo, mentre lo sciamanesimo prende in considerazioni diversi piani della realtà.
Non percepisce l’isolamento del corpo del paziente dall’Universo, ma sente che il respiro del sole fluisce in ogni momento, si serve della danza delle stelle, della voce delle piante, del movimento degli animali, coinvolgendo nel processo di guarigione l’intero Universo.
E’ importante prendere coscienza della presenza degli spiriti: danno supporto alla nostra esistenza aiutandoci nel processo di trasformazione e quindi di guarigione. E’ un linguaggio ancestrale. Un linguaggio dell’anima, non verbale ma simbolico, non limitato dalle parole. Ogni oggetto usato dallo sciamano “parla”, è un dono imbevuto del divino, è un ponte che lo unisce con le energie cosmiche, con il sovrannaturale, senza più barriere spazio-temporali.
Nelle pratiche sciamaniche la mente si svuota, anziché riempirsi di discorsi, di parole, per lasciare il posto al suono del tamburo e alla voce dello sciamano. E’ un mondo da ascoltare non con la mente ma con il cuore, senza speculazioni intellettuali, per poter andare oltre, in un altro mondo, quello spirituale, che non richiede prove per esistere, non si nutre di chiacchiericcio mentale. E’ un percorso iniziatico, un messaggio di progresso spirituale, una disciplina che incoraggia una diretta e personale esperienza spirituale.
“ nell’uomo esiste quello stesso spirito con il quale l’intero Universo è stato creato”
Inayan Khan maestro sufi
Documenti
- Jhankri, gli sciamani del Nepa
- Laghi di loto e Dei della montagna
- Patrimonio comune dell’umanità
- Introduzione allo sciamanesimo nepalese e himalayano
- Deuta-aunu, riceve la chiamata sciamanica da una prospettiva nepalese
- Pratiche di guarigione sciamanica nepalese
- Cerimonia danzante di trasformazione
- Strumenti sacri sciamanici, oggetti rituali e termini
- Bhola Banstola ritorna nelle Twin Cities
Lo sciamano Bhola Nath Banstola
Bhola Nath Banstola, nepalese, è laureato in antropologia culturale.
Ha ereditato dal nonno paterno i poteri sciamanici che utilizza nelle tecniche di riequilibrio energetico per facilitare la crescita personale*.
Ha trascorso lunghi periodi tra i più importanti sciamani dell’area himalayana, rielaborando personali tecniche.
Bhola e sua moglie, Mariarosa Genitrini, propongono a Kathmandu, in Nepal, in Italia e in altre parti del mondo dei corsi di conoscenza dello sciamanesimo, con lezioni teoriche e incontri con gli sciamani di diverse etnie, dove i partecipanti prendono parte attiva alle cerimonie, seguendo le danze rituali e le varie fasi.
Alla fine del corso, Bhola darà l’iniziazione sciamanica, che ha lo scopo di aprire una “porta” di conoscenza, per una comunicazione spirituale con le energie positive, al fine di migliorare il proprio equilibrio psico-fisico.
Chi fosse interessato ad avere ulteriori informazioni sui corsi, può telefonare allo 0376321139 oppure scrivere a bholamimi@hotmail.com
(*) Ci teniamo a precisare che le tecniche sciamaniche non si sostituiscono ai sistemi curativi farmaceutici e clinici, ma sono un supporto a livello energetivo per la crescita personale.
Sui corsi e gli eventi dell’associazione, visita questa pagina
Per altre informazioni sullo sciamanesimo, alla voce MATERIALI e anche in altre pagine di questo sito troverai diversi documenti sul tema.
<h2>Il viaggiatore cosmico</h2>
Lo sciamano è un viaggiatore cosmico capace in un volontario stato alterato di coscienza e con l’aiuto del tamburo di entrare in altre sfere dell’esistenza per sottomettere gli spiriti della malattia per entrare nel mondo degli antenati e degli dei, per acquisire informazioni, rivelazioni e potere per aiutare gli altri
<h2>Il battito del cuore di Madre Terra</h2>
Lo sciamano, durante il viaggio, è in uno stato di lucido sogno cosciente di quanto sta accadendo e capace di protrarre tale condizione.
Se per i profani il tamburo è solo un oggetto di legno e pelle di capra, per lo sciamano è la rappresentazione del cielo e dei mondo sotterraneo e il suono è un suono divino, il battito del cuore della Madre Terra