IL NEPAL DEGLI SCIAMANI
L’Himalaya, da sempre considerata la “dimora degli Dei”, fa da cornice naturale al Nepal.
Fino a qualche anno fa era un regno, diventato poi stato, in forte bilico fra un ricco passato culturale, spirituale, architettonico, religioso, e un futuro incerto. La rincorsa alla modernità ha provocato dei forti cambiamenti sociali: l’Himalaya, con le sue possenti montagne, sembra proteggere il piccolo stato.
Grandi maestri indiani soggiornavano in Nepal per ricevere gli insegnamenti, nel silenzio delle grotte, nell’aria rarefatta, negli spazi senza confini. Milarepa, un maestro tibetano dell’ 11° secolo secolo, scrisse” Lassù, tra le pietraie assolate, c’è uno strano mercato: puoi barattare il vortice della tua vota per una beatitudine senza confini”
Il Nepal si presenta agli occhi del visitatore come un grande mosaico. Alte pareti rocciose si confondono con il cielo, ghiacciai perenni, fiumi impetuosi, laghi cristallini, pianure avvolte dal caldo soffocante, risaie che brillano al sole come diamanti, silenzi e rumori, solitudine e traffico, profumo di incensi e spezie:
Il visitatore attento percepisce il senso del sacro che permea la vita nepalese. A cominciare dalla leggenda mescolata alla storia dell’origine del Nepal.
Si narra che dove ora si estende la valle di Kathmandu, chiusa dalle catena himalayana, prima ci fosse un grande lago. Era un lago speciale, sacro agli Dei, agli spiriti, popolato dai Naga, le divinità protettrici dell’acqua e della terra.
Nel mezzo del lago c’era un faro da cui uscivano 4 raggi colorati, rosso, verde, giallo, blu, emanazione delle divinità che preseedono le direzioni. Era impossibile avvicinarsi ai raggi luminosi. Un santo, Manjunsree, con una spada tagliò la catena montuosa, dalle fenditure l’acqua iniziò a defluire e si formò la valle. Arrivarono i primi abitanti, Pala, allevatori di bufali, il cui capo si chiamava Ne.
Ancora adesso, salendo la lunga scalinata fra scimmie,bandierine di preghiere e statue antiche si perceèpisce il senso del sacro, lontani dal traffico della città.
In Nepal leggenda, storia, mitologia, traffico, spiritualità, tradizioni antiche, rimcorsa verso la modernità, ospedali super attrezzati, sciamani, guaritori, guru, costituiscono la trama di un grande arazzo.
Seppur in bilico tra conservare antiche tradizioni e rincorrere la modernità.i nepalesi tengono in grande considerazione la figura dello sciamano soprattutto nei villaggi dove i presidi medici non sono facilmente raggiungibili.
Il “dottore dell’anima” occupa un posto molto importante nella società nepalese.
Con fiducia si rivolgono allo sciamano, certi di essere ascoltati, di poter confidargli non solo problemi legati alla salute fisica, ma anche personali, diatribe famigliari, disaccordi. Gli spiriti invocati dallo sciamano daranno la risposta giusta che li aiuterà nella “guarigione dell’anima”, ripristinando un equilibrio spezzato e la comunicazione interrotta con gli spiriti e la Madre Terra
Il suo è il linguaggio degli animali, delle piante, la sua voce è la voce del vento e dell’acqua, il suo spazio è fra le stelle e i pianeti.